vie — poesia
Torino, 13 settembre 2020, di sera
Altre palpitazioni
a non fermare il flusso
di una vita senza direzione
e senza attaccamento.
Le ho sempre lasciate
esplodere e morire dentro
fra le fibre dei cardigan
e i viaggi in A4 (MI-BS-MI).
M’illumino di vite possibili
e di urbanistica
che mi colpiscono con un
peso sulle spalle
meraviglioso e insopportabile
e parlandomi di possibilità
fanno risuonare desideri
prima sconosciuti.
Bocca riempita di lingua (bacio o solo riempimento),
testa con nuovi pensieri
che al mio interno
aumentano insonnia
e voglia di un antidoto.
É facile solo in teoria fluttuare così;
ogni sussulto apre
un varco nello sterno,
una via di haussmaniane geometrie (TO)
con lunghezze da percorrere
e la paura di non avere altre vie, dopo
o quella di non avere un posto dove fermarsi
lungo la strada su cui si é già.